Welfare aziendale post-Covid: quali opportunità per gli HR?
di PerPranzo
La grande crisi del 2008 ha dato un forte impulso al welfare aziendale: sarà così anche a seguito della crisi legata al Coronavirus? Quali sono le nuove opportunità per il welfare aziendale e che ruolo avranno gli HR nella gestione del post-Covid?
Le conseguenze della pandemia sono state drammatiche. Ma la crisi, originariamente solo sanitaria, è diventata una crisi sociale e la risposta delle aziende deve passare inevitabilmente attraverso il welfare.
Il welfare aziendale, infatti, si è affermato in questi ultimi anni come strumento imprescindibile di valorizzazione del rapporto tra impresa, dipendenti e collettività.
E mai come in questo momento di emergenza, questo strumento risulta fondamentale per la ripresa e lo sviluppo dell’intero sistema Italia. Per quale motivo? Perchè il welfare aziendale rappresenta un insieme di iniziative e prestazioni che hanno l’obiettivo di:
- integrare il reddito delle famiglie,
- aumentare il benessere e il potere d’acquisto delle persone
- migliorare allo stesso tempo le performance aziendali.
Le aziende come punto di riferimento
Siamo ancora costretti al distanziamento fisico, ma è importante per le aziende non perdere la relazione con le proprie persone. L’impresa deve, infatti, assumere il ruolo di fattore aggregante e rispondere alle esigenze dei propri collaboratori. E’ evidente che le risorse umane giocano un ruolo chiave in questo senso, e dovranno concentrarsi sempre più su:
1. Ridisegnare le abitudini di lavoro delle persone
La situazione di emergenza ha richiesto un nuovo modo di lavorare, delocalizzato e digitale. In un momento di ansia generale e di distanziamento sociale è bene mantenere viva la relazione con chi lavora a distanza e cercare di ridurre lo stress da isolamento.
Lo smart working ha sicuramente il pregio di permettere di continuare a lavorare, ma ha il difetto di confinare in casa in un momento di grande tensione generale. L’HR deve garantire anche in questa situazione difficile:
- Coinvolgimento: l’azienda non è solo il luogo in cui si fa business, ma è fatta di persone che condividono storie, valori e obiettivi. Per questo ogni azienda deve rappresentare un fattore identitario. Accrescere il senso di appartenenza è fondamentale per le HR. Non bisogna commettere l’errore di pensare che lo stress di questo momento derivi unicamente dall’aspetto medico-sanitario del problema. Un grosso ruolo viene giocato anche dalla necessità di una transizione, di un cambiamento di cui non si conosce l’evoluzione. L’azienda, dunque, è caricata di una responsabilità importante: oltre a predisporre strumentazioni e misure di supporto adeguate, deve porsi come punto di riferimento per i dipendenti. Anche piccole attività quotidiane, come la pausa pranzo, permettono ai propri dipendenti di sentirsi supportati. La pausa pranzo rappresenta di fatto un momento che accomuna tutti i lavoratori, anche a distanza. Offrire il pranzo ai propri dipendenti, anche in smart working, può rappresentare un ottimo segnale di vicinanza da parte dell’azienda verso i propri collaboratori e un primo passo per trasformare l’azienda in un luogo – fisico e virtuale – maggiormente inclusivo e accogliente.
- Innovazione: la capacità di adattamento, progressione e ridefinizione degli spazi passa proprio dalle Risorse Umane che devono garantire ai propri collaboratori gli strumenti giusti per affrontare il lavoro a distanza. Un esempio? Puntare sugli strumenti di digital learning.
2. Essere il driver della digital transformation
Subire passivamente la digital transformation senza attuare proattivamente un cambio di mentalità a tutti i livelli aziendali, provoca rallentamenti funzionali e la perdita di numerose opportunità.
Le politiche aziendali dedicate alle HR rappresentano il vero driver della trasformazione digitale ma per esserlo risulta necessario fissare obiettivi chiari. Esistono molte soluzioni di welfare aziendale che utilizzano la tecnologia per migliorare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti. Ad esempio, avete mai pensato ad un sistema digitale che permetta di usufruire della pausa pranzo in totale sicurezza sia quando si lavora in ufficio che quando si è in smartworking? E’ compito delle HR trovare queste soluzioni innovative, che spesso portano con sé anche vantaggi fiscali per le aziende e aiutano ad attrarre talenti digitali.
Promuovere la digital transformation, inevitabilmente, significa sostenere dei costi da parte delle aziende. Le realtà che hanno già iniziato questo percorso sono meno impreparate, ma purtroppo sono ancora una minoranza.
La brand reputation passa anche dal welfare
Una ricerca condotta dall’agenzia statunitense MWWPR e ripresa da Marketing Dive rivela che le decisioni prese delle imprese durante la pandemia hanno un impatto sul business aziendale. Infatti l’84% degli intervistati ammette che, dopo l’emergenza da Coronavirus, farà maggiore attenzione alle misure adottate dai brand nei confronti del personale prima di fare un acquisto.
Il welfare aziendale è la leva di benessere più importante per un’impresa e investire in questo strumento oltre ad aumentare la fedeltà, l’engagement e la produttività dei dipendenti, può avere un impatto anche sulla reputazione dell’employer e del brand.
Questo articolo è offerto da: