Employee Happiness
La chiave del successo aziendale
Molto probabilmente vi sarà capitato qualche giorno di arrivare in ufficio non esattamente di buon umore. E sicuramente, vi sarete resi conto che in questi casi anche il vostro rendimento professionale ne risente.
Al contrario, quando i dipendenti sono felici, tendono a lavorare meglio, produrre migliori risultati e sono spinti a voler mantenere la loro posizione lavorativa.
Ciò comporta benefici effettivi non solo per il personale, ma conseguentemente per anche i datori di lavoro: gli impiegati felici risultano fino al 20% più produttivi dei colleghi che non lo sono, come dice uno studio della Social Market Foundation.
Per questo motivo, l’Employee Happiness sta avendo sempre più importanza all’interno delle imprese, assumendo un ruolo primario soprattutto nell’ambito della gestione delle Risorse Umane.
Facciamo un po’ d’ordine.
Che cos’è l’Employee Happiness?
Chiariamoci: l’Employee Happiness non corrisponde a uno stato di felicità perenne.
Stiamo parlando di un sentimento positivo rispetto al proprio lavoro, colleghi e superiori; una sensazione di benessere e armonia all’interno dell’ambiente lavorativo; la consapevolezza di essere parte importante di un team che rema nella stessa direzione.
Attraverso di questo stato d’animo, ogni impiegato è nelle condizioni ideali per poter dare il massimo di sé, aumentando le proprie prestazioni e migliorando.
Come si può aiutare la crescita della felicità dei propri dipendenti?
Esistono alcuni fattori che contribuiscono ad aumentare considerevolmente la sensazione di benessere dei lavoratori.
- La creazione di un ambiente lavorativo ideale.
Avere buone relazioni con i propri colleghi e superiori, sia dal punto di vista professionale che personale, permette di distendere il clima lavorativo, aiutando a generare serenità e maggiore produttività. Scambiandosi opinioni, idee, competenze, ma anche soltanto commenti sull’ultimo episodio di Game of Thrones o pronostici sulla finale di Champions, si genera empatia e coesione nel team.
- Soddisfazione e apprezzamento del proprio lavoro
Un impiegato per essere felice deve sentirsi autorealizzato: attraverso una stabilità lavorativa e di salario; ma anche ricevendo apprezzamenti per il lavoro svolto, poiché il riconoscimento dei propri sforzi risulta un incredibile stimolo alla crescita.
- Possibilità di crescita professionale
Se un lavoratore non si sente valorizzato, non gli si permette di esprimere tutto il suo potenziale e non gli si offre la possibilità di progredire nell’azienda, molto probabilmente si sentirà infelice e vorrà cercare altri posti dove poter crescere ed apportare tutte le sue qualità. Accompagnati a promozioni e progressioni di carriera, i processi di Learning e Training interni aiutano a sviluppare le capacità dei dipendenti e li fanno sentire parte integrante del progetto aziendale, evitando la possibile fuga di talenti.
- Equilibrio tra lavoro e vita privata
Per molte persone, la flessibilità oraria costituisce un grande componente considerato quando si cerca un nuovo impiego o si vuole cambiare carriera. Anche la possibilità di consentire lavoro a distanza o da casa (working from home) permette agli impiegatidi conciliare al meglio il binomio casa-lavoro.
Assicurarti che il tuo team lavori duramente, ma per un periodo ragionevole, e che abbia una buona vita e un buon equilibrio lavorativo, offrendogli libertà che comportano un’ottimizzazione organizzativa e una serenità riflessa sulle loro prestazioni.
“A Happy Employee is a Productive Employee”
Un lavoratore felice è un lavoratore produttivo. In questa frase si può riassumere l’importanza dell’Employee Happiness.
Oggi sappiamo perfettamente che il benessere economico di un’impresa deriva direttamente dal benessere dei singoli impiegati, che sinergicamente permettono di raggiungere gli obbiettivi aziendali comuni.
Crea il miglior ambiente lavorativo, fai sentire i tuoi dipendenti apprezzati, permetti loro di crescere e aiuta a ottimizzare il loro equilibrio casa-lavoro.
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